Produzioni

I guardiani del Nanga

[2020]

Dal 1895, data del primo tentativo documentato di scalata, il Nanga ha collezionato vite e storie incredibili. Sette storie di sette spedizioni alpinistiche dal primo tentativo di scalata, nel 1895, dell’inglese Albert Frederick Mummery, ad oggi. Da Willy Merkl e le spedizioni tedesche finanziate dal governo nazista, all’ascesa dei fratelli Messner, che si è portata dietro oltre trent’anni di polemiche per la scomparsa prematura di Gunther. Dal primo alpinista venezuelano José Antonio Delgado all’altoatesino Karl Unterkircher. Fino ad arrivare ai nostri giorni, con il polacco Tomek Mackiewicz e l’italiano Daniele Nardi. Sono molti i sognatori che sono rimasti lassù. Sono molti i ‘guardiani del Nanga’, gli alpinisti che nel tentativo di raggiungere la vetta non hanno fatto più ritorno. Attraverso le loro vite seguiremo una scalata immaginaria che ci porterà a conoscere le loro imprese; le passioni e i tormenti che muovono un alpinista verso la cima, la tenacia e la resistenza di uomini straordinari.

LO SPETTACOLO

Eneide, generazioni

[2019]

Il primo aggettivo con cui Virgilio definisce Enea è profugo e il teatro della sua azione è il mare Mediterraneo. Impossibile quindi non partire da lì, da quella definizione che porta ad una condizione che ben conosciamo nella nostra attualità. Nel viaggio di Enea sono contenuti gli errori, le perdite, i sogni, le speranze e soprattutto i conflitti fra il dovere e il desiderio, tra il fato come somma di precetti identitari di una famiglia e di un popolo, e il proprio intimo desiderio. Inoltre, come puntualizza il regista, «la relazione di Enea con il padre e con gli antenati, i penati, porta senza dubbio alla luce la frizione tra generazioni differenti, tra desideri diversi».

LO SPETTACOLO

Iliade – mito di ieri, guerra di oggi

[2015]

Iliade è la straordinaria descrizione di una tragedia. La sua perfezione è tale da aver reso la guerra di Troia la «matrice di tutte le guerre». Partendo da questo, lo spettacolo percorre – attraverso gli occhi di Heinrich Schliemann, l’archeologo che scoprì i resti di Troia – il filo rosso della storia che collega mito, epica e narrazione al presente.Cambiano i tempi, le epoche e le guerre, ma i temi che riguardano l’uomo sono destinati a rimanere sempre gli stessi.

LO SPETTACOLO

DECAMERON 451

[2016]

In un futuro prossimo a noi, un’autorità di “salute culturale” valuta quali libri siano ancora da conservare e quali no. Il Decamerone di Boccaccio appare come una raccolta antica di racconti inutili. Il libro è messo al bando, da bruciare per sempre. Tre uomini si incaricano, per il bene della cultura e della libertà di pensiero, di imparare il Decamerone a memoria e si fanno divulgatori segreti. I tre protagonisti dello spettacolo realizzano progressivamente come i temi fondanti del capolavoro trecentesco – fortuna, natura, amore – siano temi universali, che riguardano la vita di ogni singolo uomo.

LO SPETTACOLO

Almost Dead / 46 ore di felicità

[2018]

Un’indagine teatrale sulla pulsione di morte. Ultimo tabù, di cui si fatica a parlare, soprattutto in paesi che hanno fatto del profitto l’unico scopo dell’esistenza sociale. La messa in scena della morte, parte integrante della formazione presso aziende come la Samsung, è una sorta di rito d’iniziazione, un rito perduto che ritroviamo presente e vivo sin dall’antichità.

LO SPETTACOLO

Il Complice

[2012]

Scrive Dürrenmatt a proposito del suo testo: “Questa è una commedia sul tema della complicità, scritta da uno che è complice egli stesso”. Lo spettacolo è dunque ironico e grottesco, come tutta la sua scrittura, e lavora sul tono della commedia paradossale. È un mondo di marionette, costrette in un ingranaggio drammaturgico senza scampo, all’interno del quale però si aprono squarci di umanità che rendono necessaria la presenza degli attori sullo stesso piano delle marionette.

LO SPETTACOLO

Se ami per la bellezza

[2018]

Il concerto spettacolo “Se ami per la bellezza” – titolo che corrisponde ad un Lied composto dalla Schumann – è l’intreccio della sua musica, eseguita e cantata, e del suo universo intimo e poetico, riscritto e interpretato prendendo spunto dai diari e dalle lettere.
Se ami per la bellezza è l’ideale romantico per cui Clara Wieck Schumann ha sempre vissuto, una possibilità concreta che l’arte continua ad offrire ancor oggi per vivere con pienezza.

LO SPETTACOLO