[DRAMMATURGIA]
Giovanna Scardoni

[REGIA]
Stefano Scherini

[CON]
Nicola Ciaffoni
Giovanna Scardoni
Stefano Scherini

[LUCI]
Anna Merlo

[SCENE]
Gregorio Zurla

[COSTUMI]
Chiara Amaltea Ciarelli

[FONICA E VIDEO]
Nicola Ciaffoni

LO SPETTACOLO

“E se si osservi l’officio dei poeti,
essi non sono obbligati a questo vincolo
di usare la verità nella superficie delle loro invenzioni;
e se venisse tolta la licenza di vagare
per ogni genere di immaginazione,
il loro ufficio si risolverebbe proprio nel nulla”.

Boccaccio

In un futuro prossimo, un’autorità di “salute culturale” valuta quali libri siano ancora da conservare e quali no.
Il Decamerone appare come una raccolta antica di racconti inutili. Il libro è messo al bando, da bruciare per sempre. Tre uomini, tre memorizzatori, si incaricano, per il bene della cultura e della libertà di pensiero, di imparare il Decamerone a memoria e si fanno divulgatori segreti: sono “carbonari” della parola boccacciana. Mettono in scena il libro e, per meglio ricordarlo, lo rappresentano al pubblico, che diventa con loro custode della memoria della cultura e complice della sua sopravvivenza.

I tre protagonisti dello spettacolo, nel consegnare agli spettatori le novelle di Boccaccio, realizzano progressivamente come i temi fondanti del capolavoro trecentesco – fortuna, natura, amore – siano temi universali, che riguardano la vita di ogni singolo uomo.

DECAMERON 451 nasce dalla suggestione offerta dalla lettura di una grande opera della narrativa internazionale – il Decamerone di Giovanni Boccaccio – proposta in un’atmosfera culturale propria delle grandi distopie letterarie, tra cui Fahrenheit 451 di Ray Bradbury, e si pone l’intento di restituire la contemporaneità di questo capolavoro della letteratura italiana, atto fondativo della nostra lingua.

La scena è pensata come un teatro spoglio, non attrezzato, il luogo dove i memorizzatori diffondono la loro conoscenza del Decamerone al pubblico. Braccati dal segugio, il cacciatore meccanico, il loro tempo è limitato. Una presenza oscura in video, il censore dei libri, si palesa come minaccia costante. Abbiamo scelto di utilizzare schermi e video in scena per riprodurre l’atmosfera distopica di Bradbury e per segnare la distanza della parola scritta e narrata da quella riprodotta atraverso mezzi tecnologici. Il punto di vista si sposta continuamente, la discussione sui contenuti di Boccaccio tra i tre memorizzatori si fa sostanza scenica e così la varietà di Decameron esplode in tutta la sua bellezza, contemporaneità ed urgenza.

Durata: 1 ora e 20 minuti circa

 

C’è un solo viaggio possibile: quello che facciamo nel nostro mondo interiore. Non credo che si possa viaggiare di più nel nostro pianeta. Così come non credo che si viaggi per tornare. L’uomo non può tornare mai nello stesso punto da cui è partito, perché, nel frattempo, lui stesso è cambiato. 

Andrej Tarkovsij

Foto di scena

Foto credits: Davide Cinzi